di Anna Angelucci
Intervento al Convegno “Educare alla critica: quale valutazione?”, Liceo Classico Mamiani, Roma, 26 novembre 2013
La “cultura della valutazione” nasce nella seconda metà del secolo scorso negli Stati Uniti d’America, imposta dal modello economico neoliberista, che applica anche all’istruzione il principio imprenditoriale dell’analisi costi-benefici a breve termine[1].
Per fare questo occorreva individuare un’entità misurabile circoscritta, una unità di misura e uno strumento di misurazione, che permettesse di valutare “oggettivamente e sistematicamente” il livello degli apprendimenti di uno studente, di una classe, di una scuola, di uno Stato. Continua a leggere